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Immagine del redattoreReiki Master - Stefano P.

Pendoli, come funzionano?

Impara a leggere i chakra e altro con un pendolo

Saper leggere a fondo la condizione dei chakra con uno strumento di facile utilizzo, come il pendolo, significa capire qualcosa in più di noi stessi, sia fisicamente che emotivamente e psicologicamente.

Per verificare in una persona quali chakra non sono in armonia e necessitano di cure, il metodo più semplice è usare il pendolo. Il pendolo deve essere di materiale naturale, appuntito e simmetrico rispetto all'asse centrale; per quanto riguarda la lunghezza del filo o catena a cui è appeso, si consiglia generalmente di circa 10-12 centimetri (se il filo è troppo lungo lo strumento è lento nelle oscillazioni), tuttavia questa misura può essere aumentata o diminuita a seconda preferenze di chi lo utilizza, poiché è pur sempre uno strumento personale da calibrare con la propria sensibilità. È necessario verificarne la compatibilità con il soggetto che l'utilizzerà: a questo proposito dovremo ascoltare per un po', liberando la mente da ogni altro pensiero e, concentrandoci sul pendolo stesso, cercare di percepire quale impressione fa lo strumento su di te, per capire se può essere in sintonia. Tenendo il pendolo con la mano dominante, sospendetelo sul palmo aperto dell'altra mano, create un vuoto mentale, e poi chiedetevi se vi è congeniale: dalla facilità di avviare la rotazione o da un'oscillazione lineare (orizzontale o verticale ) puoi avere un'indicazione sulla compatibilità dello strumento con te.


Come abbiamo detto, prima di utilizzare il pendolo è importante creare un vuoto mentale, liberando la mente da ogni aspettativa sull'esito della prova, ed evitando l'influenza che il lato razionale della coscienza potrebbe esercitare spingendoci a voler ottenere un tipo di oscillazione. piuttosto che un altro: dobbiamo mantenerci mentalmente neutralizzati sulla condizione del chakra che stiamo testando.

Il codice di risposta del pendolo è personale: le oscillazioni o rotazioni corrispondenti a "sì" e "no" variano da operatore ad operatore, quindi prima di tutto è consigliabile esercitarsi ponendo allo strumento domande di cui si sa con certezza che la risposta è "sì" e domande a cui è possibile rispondere solo "no" (ad esempio, nome, luogo di nascita, età e argomenti simili). Dopo una serie di esercizi di questo tipo sarà possibile stabilire con certezza quali sono i propri codici personali di risposta in senso affermativo e negativo, tenendo presente che le oscillazioni possono essere solo quattro: rotazione oraria, rotazione antioraria, oscillazione orizzontale (cioè parallela al corpo dell'operatore), oscillazione verticale (cioè perpendicolare al corpo dell'operatore). Non vengono prese in considerazione le oscillazioni ellittiche o diagonali: nel caso, la concentrazione mentale viene rafforzata ripetendo più volte, con fermezza, a voler escludere i movimenti dello strumento non compresi nei quattro precedentemente descritti.


In sintesi: il "sì" non deve essere indicato con un cerchio in senso orario, può corrispondere anche ad uno degli altri tre movimenti; lo stesso vale per il "no", che per alcuni radiochimici equivale, ad esempio, ad un'oscillazione in linea retta (orizzontale o verticale).


Non è necessario tenere il pendolo vicino al chakra da indagare: puoi anche tenerlo a distanza e indicare il centro energetico con l'indice dell'altra mano. L'analisi dei chakra può essere condotta con la persona in piedi o seduta, piuttosto che sdraiata sul letto: ricorda che l'importante non è tanto la posizione dell'operatore o quella della persona da testare, quanto piuttosto la concentrazione mentale e la volontà di ottenere la risposta, senza aspettarsi una risposta precisa: si può quindi verificare anche la condizione dei chakra di una persona non presente nella stanza, purché si riesca a concentrarsi gradualmente su ogni vortice energetico in relazione a l'argomento da esaminare.


Nell'attesa che il pendolo inizi a muoversi, continua a concentrarti sul chakra in questione e ripeti mentalmente o ad alta voce una frase del tipo: "Qual è la condizione di questo chakra? Attendo la risposta". Se l'operatore non stabilisce a priori di voler investigare lo stato di un chakra in un certo livello dell'aura, la risposta del pendolo si riferirà a quel chakra nel suo insieme, includendo uno o più livelli dell'aura. Questo significa che se lo strumento segnala un "sì" il chakra è armonico, senza problemi; al contrario, ottenendo un "no", il centro energetico viene definito disarmonico. In generale non è importante approfondire il problema relativo al chakra in questione, o su quali livelli dell'aura si manifesta: la cosa fondamentale è riuscire a risolvere lo squilibrio. Se invece si vogliono acquisire ulteriori informazioni, è possibile porre domande successive al pendolo anche con l'ausilio di quadranti specifici (cioè con grafici, solitamente a forma di cerchio diviso in settori, in cui sono riportate varie risposte) .

Se il pendolo indica che un vortice di energia è disarmonico significa che questo non metabolizza bene l'energia del campo universale: ne deduciamo che le esperienze psicologiche e le sensazioni legate a quel chakra non sono equilibrate, quindi la persona sarà caratterizzata, in quella zona dei chakra, da idee e situazioni negative, che alla lunga potrebbero creare malattie e sintomi psicofisici. Nell'eseguire l'analisi dei chakra ricordarsi anche di specificare, mentalmente o ad alta voce, che è richiesta la lettura costituzionale di ciascun centro energetico, intendendo con questo termine la condizione tipica, continua, ripetuta dei chakra della persona nel tempo in relazione alla costituzione di quest'ultimo, cioè in relazione al suo modo di essere, alla sua personalità. Occorre infatti distinguere se si vuole conoscere lo stato attuale dei vortici o la condizione profonda, costituzionale, legata al carattere e alle problematiche evolutive del soggetto. Ad esempio possiamo trovare un 4° chakra anteriore (relativo alla capacità di amare) che di solito funziona bene ma che, quando si effettua il test, soffre di uno squilibrio temporaneo riconducibile ad un litigio avvenuto poco prima, che ha lasciato tracce di frustrazione del cuore; si consiglia pertanto di specificare, immediatamente prima dell'utilizzo del pendolo, se si desidera una lettura approfondita della situazione o se, al contrario, si vuole verificare lo stato attuale.


Quando leggi i centri energetici di un'altra persona, ricordati sempre di integrare le informazioni ricevute dal pendolo con un'intervista relativa alle sensazioni e ai problemi di cui quella persona si lamenta. È anche possibile eseguire la lettura del chakra su te stesso senza l'aiuto di un altro soggetto, ma tieni presente che è molto più difficile cercare di capire qualcosa di te piuttosto che qualcosa di un'altra persona: sarà quindi più probabile che tu non lo faccia essere oggettivo e, quindi, sarà più facile influenzare il pendolo facendolo oscillare che non è vero.



Per leggere di persona lo stato dei tuoi chakra, procedi come segue: in piedi in un luogo tranquillo, con le gambe leggermente divaricate e con i piedi ben saldi a terra, tocca con la mano libera dal pendolo il punto in cui ogni chakra viene toccato. si pone sul corpo fisico (quindi per i vortici posteriori vanno toccati i punti corrispondenti sul dorso del corpo); tieni il pendolo nell'altra mano, sospendendolo davanti a te in modo che tu possa vederlo chiaramente; crea un vuoto mentale, quindi concentrati sulla frase sopra detta, che è "Qual è la condizione di questo chakra? Attendo la risposta". Dopo un po' il pendolo comincerà ad oscillare: osservatelo per qualche istante per essere sicuri della sua risposta e annotate il risultato su un foglio di carta. Per essere sicuri che il chakra sia realmente nella condizione indicata dal pendolo, sarà opportuno ripetere la lettura alcune volte consecutive in giorni diversi.


Mettiti in contatto se hai bisogno di aiuto con il tuo pendolo o se desideri acquistarne uno, ne ho più di 50 da lasciar andare!


Luce e Amore

Reiki Master Stefano P.

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